In questa puntata di #FantAstrocando provo a fare luce sulla Materia Oscura (gioco di parole voluto).
La descrizione oggettiva la lascio all’altra mia rubrica, #PilloleDiAstrofisica nella quale mi attengo a dati scientificamente provati, qui lasciatemi divagare…..
Parliamo dunque di questa materia invisibile – non solo alla vista ma anche a qualunque strumento – che è stata ‘inventata’ per giustificare effetti visivi (la lente gravitazionale) e cinematici (non tornano i conti sulla velocità delle stelle e delle galassie).
Ora ribaltiamo tutto.
Ipotizziamo per un attimo che il nostro Pianeta sia composto di Materia Oscura così come tutto ciò che vi vive sopra. Noi vediamo il Sole, le stelle e le Galassie, quindi sono composte pure esse di Materia Oscura. Però i conti non tornano; per giustificare effetti visivi e cinematici dobbiamo inventare una particella che dichiareremo composta di Materia Invisibile.
Non stiamo così affermando l’esistenza di un altro Universo? Un Universo che NON PUO’ interagire con il nostro (qualunque sia dei due ipotizzati prima) ma che ‘mostra la coda’ come un cane ben nascosto dietro l’angolo.
Un Universo che è al di fuori delle nostre percezioni fisiche ma che sta tentando di trasmetterci qualcosa: «Sono qui, non mi vedete?».
No, non lo possiamo vedere, limitati nelle nostre percezioni pentasensoriali ma che possiamo (vogliamo?) percepire per espanderci oltre il nostro guscio.
D’altronde, dove fugge la nostra mente durante i sogni?
Foto di nonmisvegliate da Pixabay